In guerra per scelta, ora è ricercato dalla giustizia

Rischia il mandato di arresto internazionale Gabriele Carugati, dal 2014 per scelta sul fronte in Ucraina, arruolato con i Filorussi nella guerra civile

In guerra per scelta, ora è ricercato dalla giustizia
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Da un’operazione dei Carabinieri  il mandato  di arresto per 6 persone. Tra loro anche il cairatese che ora è ricercato

Dal 2004  arruolato con i Filorussi. Per la legge è reato

Rischia il mandato di arresto internazionale Gabriele Carugati, dal 2014 per scelta sul fronte del Donbass, in Ucraina, arruolato al fianco dei Filorussi nella guerra civile che ormai da anni si combatte in quelle regioni contese tra Kiev e Mosca. Per lui e per altri 5 italiani che sono stati o si trovano ancora nel Donbass il Tribunale di Genova mercoledì ha ordinato l’arresto per «arruolamento o armamenti non autorizzati al servizio d’uno stato estero», reato punito con pene tra i 4 e i 15 anni. Tre di loro sono già finiti in carcere, gli altri – tra cui Carugati – sono ricercati e si trovino all’estero.

Ha lasciato la famiglia 4 anni fa

Il 28enne cairatese è partito 4 anni fa lasciando famiglia, fidanzata e lavoro, una decisione meditata e maturata nel tempo, tra la passione per la storia e la geopolitica, il desiderio di andare oltre la verità raccontata dai Tg occidentali e ideali che raccontava così: «Mi chiedono se ho paura ad andare a combattere, rispondo che non ho paura di morire o rimanere mutilato facendo del bene, ho molta più paura a vivere 100 anni e non aver fatto nulla di buono…». Così è volato nel Donbass, dove è stato addestrato e poi arruolato, senza mai fare ritorno a Cairate. L’unico contatto il suo profilo Facebook, dove compare con armi e divisa militare. Ma per il procuratore capo di Genova e il pm antiterrorismo Carugati, così come gli altri indagati, non ha scelto la guerra solo per un ideale, ma ha ricevuto un compenso per stare al fronte ed è ritenuto «pericoloso» per la dimestichezza con le armi mixata alla solidità dei rapporti internazionali, una tesi rafforzata dalla denuncia, nell’aprile scorso, dell’ambasciata ucraina, che segnalava la presenza di una trentina di italiani divenuti soldati contro Kiev, fattore che ha accelerato le indagini liguri, culminate nella decisione del giudice di accogliere le richieste di custodia cautelare.

L’operazione dei Ros tocca anche la politica

L’operazione dei Carabinieri del Ros tocca in pieno anche la politica, per i legami dei combattenti partiti per il Donbass con Casa Pound, Forza Nuova e anche Lega nord, quest’ultima nel percorso dello stesso Gabriele Carugati. La sua storia    era stata raccontata anche il tv, in un servizio mandato in onda sugli italiani partiti per combattere con i filorussi nel Donbass. E che ora però viene messa «fuori legge» dal mandato di arresto emesso dal Tribunale di Genova. Il nodo cruciale è la differenza tra il ruolo del mercenario – fuorilegge in Italia – e quello lecito del contractor, cioè un professionista privato della sicurezza, pagato per i suoi servizi senza tuttavia la partecipazione attiva ai conflitti.

 

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