Discarica Cerro: cittadini e sindaci pronti a bloccare i camion

Si è ricostituito il Comitato intercomunale di crisi ambientale. Comuni e popolazione pronte alla mobilitazione

Discarica Cerro: cittadini e sindaci pronti a bloccare i camion
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Discarica Cerro Maggiore, rifondato il “Comitato intercomunale di crisi ambientale”: cittadini e sindaci pronti a dormire nelle tende e bloccare i mezzi.

Discarica Cerro, riecco il comitato

E’ tornato a vivere il “Comitato intercomunale di crisi ambientale”, soggetto che aveva dato il suo forte contributo negli anni ’90 per la chiusura della discarica di Cerro Maggiore. E ora torna vista l’ipotesi di riapertura del sito per il conferimento di rifiuti non pericolosi (la società ha inviato a Città metropolitana la richiesta di Via, Valutazione impatto ambientale) su cui i Comuni di Cerro e Rescaldina si sono già opposti, così come Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lega con interrogazione al Ministro dell’Ambiente e Fratelli d’Italia.
Ieri sera, lunedì 28 gennaio, nel Chiostro Solidale (ex convento frati Cappuccini) la lista civica di opposizione “Bene Comune” di Piera Landoni e Roberta Ce’ ha chiamato a raccolta i cittadini, istituzioni, forze politiche e associazioni per organizzare la protesta così come annunciato nei giorni precedenti.
Presenti oltre 150 cittadini, Landoni e Ce’, la giunta comunale di Cerro, il vicesindaco di Rescaldina Daniel Schiesaro, il vicesindaco di San Vittore Olona Marco Zerboni e il primo cittadino di Canegrate Roberto Colombo.

Landoni: “E’ giunta l’ora della mobilitazione”

“Il sito dell’ex Baraggia rimane purtroppo sempre appetibile – ha esordito Piera Landoni -, la battaglia degli anni ’90 ha dimostrato che uniti si vince. Oggi siamo alle prese con un nuovo progetto al quale chiediamo a Città metropolitana di opporsi: in primis perchè, come stabilito dall’Accordo di programma per la chiusura della discarica, quel sito va rinaturalizzato. Nel nostro territorio è poi stato abbondantemente superato il ‘Fattore di pressione” e quindi non c’è spazio per altro conferimento, che parla di rifiuti non pericolosi, inorganici, non biodegradabili: ossia fanghi industriali per oltre 2 milioni di metri cubi. Per questo facciamo appello alla mobilitazione: serve il contributo di tutti. Serve poi iniziare a considerarci un territorio, ragionare in ambito sovracomunale. Il Comitato sarà a fianco dei Comuni e chiediamo che il ‘Fattore di pressione” venga inserito come legge in Regione”.
Presenti in sala, e aderiranno al comitato, anche l’ex sindaco Teresina Rossetti e Alex Airoldi della lista civica “Progetto Comune”.

Le foto della serata:

Le istituzioni preparano la lotta, Schiesaro: “Pronti a presidiare il sito dormendo in tenda”

“Insieme a Rescaldina – ha spiegato al pubblico Nuccia Berra, sindaco di Cerro – stiamo portando avanti la nostra battaglia per il no alla possibile riapertura del sito. Il nostro territorio ha già dato, è saturo. Il nostro è un no più che fermo, qui non deve arrivare nulla e siamo pronti a fare un muro contro ogni rifiuto”. Poi Daniele Schiesaro: “Confermo la volontà di non far arrivare nulla sul nostro territorio – ha ribattuto il vicesindaco di Rescaldina . Ora inizia la battaglia, che è di tutti ed è un bene sia trasversale. Le motivazioni tecniche e giuridiche con le quali ci stiamo opponendo sono forti ma nulla impedisce alla società di rivolgersi altrove, con ricordi al Tar ad esempio. I Comuni quindi possono farsi sentire ma non basta: come negli anni ’90 occorre mobilitarsi, se servirà sono pronto a stare con la tenda fuori dal sito e bloccare i camion”.
Poi Marco Zerboni di S.Vittore: “I comitati sono importanti, da noi quello No Vasche ha impedito la realizzazione di quel progetto di esondazione troppo impattante. Ed è ora di considerare i rifiuti, come fanno nel nord Europa, come risorsa e non più come scarti. Anche S.Vittore è contro la discarica”. Non si tira indietro neanche Roberto Colombo, primo cittadino di Canegrate: “Sono qui e porto i saluti anche dei Comuni del Parco del Roccolo ossia, oltre a Canegrate, Parabiago, Busto Garolfo, Casorezzo, Arluno, Nerviano già impegnati nel no alla discarica di Busto Garolfo-Casorezzo. Mettersi davanti ai camion come sindaci? Si può fare”. Sostegno al Comitato anche da parte della giunta di Dairago, “siamo pronti a esserci anche fisicamente”, Berra (proprio ieri) ha portato la vicenda della discarica all’attenzione dell’assemblea dei Sindaci dell’Altomilanese.

Forze politiche e cittadini

Ha preso la parola anche Fabio Tomasoni, ex candidato sindaco di Casapound: “Ribadiamo il nostro no alla possibile riapertura della discarica. Occorre essere uniti e combattere contro il possibile arrivo dei rifiuti. “Mi ricordo gli anni ’90 – ha commentato Luciano Lo Bianco, volto noto della battaglia per la chiusura -, ero a protestare dal primo all’ultimo giorno. Ora serve riorganizzarsi subito per supportare le Amministrazioni comunali, per essersi dove loro non possono arrivare. Diamoci da fare, abbiamo già vinto una volta e vinceremo ancora”.
Poi Edoardo Martello, portavoce del Movimento 5 Stelle: “Ci siamo attivati a tutti i livelli, occorre stare uniti”, e l’ex sindaco di Cerro Marina Lazzati: “La battaglia la si vince con la determinazione dei Comuni nel dire un no chiaro e sicuro e con l’aiuto dei cittadini”.
Poi Donato Barbano del Pd: “La vittoria degli anni ’90 è arrivata grazie alla trasversalità nei comitati. Basta rifiuti nell’ex Baraggia, siamo pronti a bloccare i mezzi”. E Alessandro Provini, capogruppo di maggioranza a Cerro con delega al Polo Baraggia: “Con Rescaldina percorso congiunto per il no, stiamo valutando anche un legale congiunto. Siamo ragionevolmente convinti che da Città Metropolitana ci sarà un pare ostativo a procedere”.

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