Discarica Cerro, Ecoceresc fa ricorso per riaprire la discarica

La società difende il suo progetto di conferimento di fanghi industriali e si oppone al diniego arrivato da Città metropolitana

Discarica Cerro, Ecoceresc fa ricorso per riaprire la discarica
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Discarica Cerro Maggiore, riappare lo spettro di una possibile riapertura del sito: dopo il diniego di Città metropolitana, la società Ecoceresc ha fatto ricorso al Tar.

Discarica Cerro, la società fa ricorso

La società Ecoceresc (ex Simec) ha fatto ricorso al Tar. Ha atteso l’ultimo giorno utile per opporsi al diniego arrivato da Città metropolitana (cui si era rivolto per la Via, Valutazione impatto ambientale, riguardante il progetto di conferire fanghi industriali nel Polo Baraggia (negli anni Novanta è passata alla storia la battaglia della comunità per la chiusura dell’allora discarica) che diventerebbe una discarica di rifiuti non pericolosi.
Già da un anno, saputo dell’intenzione della società, i Comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina avevano deciso di dire no a questo nuovo progetto (che andrebbe a eliminare il previsto conferimento di rocce e scavi). In paese è nata, e prosegue, la mobilitazione: è stato rifondato il Comitato intercomunale di crisi ambientale così come il Comitato cittadini anti-discarica. E domenica 12 maggio 2019, in occasione della Festa dell’aria a Cantalupo (promossa dal circolo culturale Il Campanile in collaborazione col Comitato di crisi ambientale), ci sarà una mostra con foto, racconti e articoli di giornale sulla battaglia contro la discarica degli anni ’90; la sera prima, sabato 11, nella palazzina comunale di Cantalupo sarà proiettato il documentario “Cronaca di uno scempio annunciato” riguardante proprio le vicende del Polo Baraggia.

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