Violenza sulle donne, i dati in Regione Lombardia

Nella maggior parte dei casi la violenza avviene in casa, dal marito o dal convivente.

Violenza sulle donne, i dati in Regione Lombardia
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In apertura della settimana contro la violenza sulle donne, la Regione fa il punto sul tema.

Violenza sulle donne, cosa succede in Lombardia

Nei giorni scorsi, in occasione della settimana contro la violenza sulle donne, l’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità Silvia Pini ha illustrato i dati raccolti dai servizio territoriali antiviolenza. In Regione sono ad oggi attivi infatti 27 reti territoriali, con 50 centri e 74 case rifugio, un sistema antiviolenza che copre tutte le provincie lombarde.

I dati

Da inizio anno, alla rete antiviolenza regionale si sono rivolte in totale 8672 donne. Di queste, la maggior parte (9569) nella provincia di Milano. A seguire Brescia (1103), Bergamo (637) e Monza Brianza (633). Da quanto emerge dai dati, il 62% dei contatti riguarda la richiesta di informazioni generiche. Nel 49% dei casi per esigenze di ascolto e sfogo e nel 30% per avere informazioni legali. Il 21% delle donne rivoltesi ai centri ha chiesto di poter seguire un percorso psicologico, il 10% di poter ricevere ospitalità e assistenza. Il 3% delle richieste hanno riguardato invece motivi sanitari, il 2% emergenziali. Spesso si registrano più motivazioni alla base del contatto.

Le donne in carico

Un altro spaccato raccontato dai dati è quello relativo all’anagrafica delle donne che hanno contattato i centri di violenza e che quindi, in misura più o meno grave, ne sono state vittime. Per il 61% sono italiane, di queste il 32% ha meno di 34 anni e il 33% ha fra i 35 e i 44 anni. Per il 53% sono sposate o conviventi, il 60% ha figli minori e il 45% non ha un lavoro.

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Chi le maltratta

Spostando la lente d’ingrandimento dalla vittima di violenza sulle donne a chi la compie, si nota come la maggior parte delle violenza avvenga in famiglia. Nel 56% dei casi il colpevole è il marito o il convivente, nel 18% l’uomo (marito o convivente) con cui si è chiuso un rapporto. Nei casi registrati, si evidenzia una fotografia degli atti di violenza con diverse sfumature e metodi. Nell’93% dei casi infatti la violenza è (anche) psicologica, nel 71% fisica. Mentre maltrattamenti economici e stalking sono stati riscontrati rispettivamente nel 32% e nel 21% dei casi di violenza sulle donne.

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I servizi antiviolenza

Cosa succede dopo la denuncia e la presa in carico? Nel 69% dei casi il percorso della vittima si è concluso con l’allontanamento del maltrattante. Nel 66% dei casi in autonomia abitativa e nel 67% in autonomia economica. In base ai dati diffusi da Regione, delle 2362 donne accolte che si sono rivolte ai centri nel corso di quest’anno, 2304 sono state ascoltate telefonicamente e 1720 invece in colloqui di accoglienza. Alle 1743 donne prese in carico sono stati erogati 1190 colloqui di accoglienza, 1006 ascolti telefonici, 999 consulenze psicologiche, 707 consulenze legali,
249 accompagnamenti ai servizi territoriali, 240 interventi di equipe e consulenza sociale, 163 percorsi psicoterapeutici, 141 assistenze legali, 67 ospitalità di primo o secondo livello e 39 orientamenti al lavoro o all’autonomia abitativa.

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