Omicidio Capizzi, la svolta: "Fu lui a chiedere di essere ucciso"

Svolta nel caso dell'imprenditore 48enne trovato morto fuori dal cimitero di Garbatola (frazione di Nerviano) il 31 dicembre 2016

Omicidio Capizzi, la svolta: "Fu lui a chiedere di essere ucciso"
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Omicidio Capizzi: nuovo capitolo per la morte dell’imprenditore 48enne trovato senza vita il 31 dicembre 2016 fuori dal cimitero di Garbatola (frazione di Nerviano). Ora l’ex compagna e il fidanzato accusati di “omicidio di consenziente”.

Omicidio Capizzi, la svolta

Il corpo senza vita di Maurizio Capizzi, imprenditore legnanese di 48 anni, era stato trovato senza vita all’esterno del cimitero di Garbatola (frazione di Nerviano) il 31 dicembre 2016. Sembrava un suicidio, poi all’Istituto di Medicina legale di Milano trovarono un proiettile nel suo corpo. Indagati a piede libero per la sua morte furono Elena Re e Flavio Sermasi, sua ex compagna e compagno della donna. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Legnano, coordinate dal pm Bianca Maria Baj Maccario, hanno portato al ritrovamento di un biglietto con le volontà della vittima. Che aveva anche chiesto di essere eliminato a causa della sua malattia e stanchezza. Così l’accusa per i due diventata di “omicidio del consenziente”.

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