Omicidio Forelli: un anno fa la tragedia a Parabiago

Omicidio Forelli: era un anno fa, domenica 17 dicembre 2017, quando la giovane mamma Simona era stata uccisa dal compagno con tre fendenti al torace.

Omicidio Forelli: un anno fa la tragedia a Parabiago
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Omicidio Forelli: era il 17 dicembre 2017, una domenica, quando la 33enne Simona, di Parabiago, è stata uccisa dal suo convivente, Sadigue Zahir, con tre fendenti al torace.

Omicidio Forelli: quella terribile domenica

Era il 17 dicembre 2017, poco prima delle 18, quando Sadigue Zahir aveva impugnato un coltello e aveva rivolto la sua rabbia contro la convivente, uccidendola nella sua casa di via Santini, a due passi dalla centralissima piazza Maggiolini, davanti ai due figli che allora avevano 5 e 17 mesi. Tre fendenti al torace della giovane madre che non le avevano lasciato scampo, facendo piombare un’intera comunità sotto shock per la terribile tragedia che si era consumata solo pochi giorni prima delle vacanze natalizie. Dopo la violenza, Sadigue Zahir aveva vagato per più di un’ora per le vie cittadine. Infine la decisione di presentarsi spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Parabiago; i militari lo hanno visto arrivare con i vestiti sporchi di sangue. Ma la confessione non era arrivata subito: all’inizio c’era solo silenzio. Era il 20 dicembre quando il giovane pakistano aveva parlato davanti al magistrato, in una confessione fiume.

La condanna di Sadigue Zahir

E’ stato condannato, in primo grado, a 16 anni per omicidio volontario Sadigue Zahir, reo confesso dell’omicidio della 33enne parabiaghese Simona Forelli. La decisione è stata presa nella giornata di mercoledì 31 ottobre 2018 dai giudici del Tribunale di Busto Arsizio, dopo che il killer – difeso dagli avvocati Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora – aveva deciso di ricorrere al rito abbreviato. Decisione accolta durante l’udienza del 13 settembre 2018 e che, appunto, avrebbe potuto ridurre di un terzo la pena. Ora per Zahir, convivente della 33enne Forelli, è arrivata la condanna: 16 anni da scontare in carcere, dove di fatto si trova già da quando aveva confessato l’omicidio davanti al magistrato. Ora i legali attendono le udienze di secondo grado che si svolgeranno alla Corte d’Appello di Milano.

I messaggi degli amici

Sui social, da stamattina – lunedì 17 dicembre 2018 -, molti i messaggi di amici, conoscenti e parabiaghesi che rivolgono a Simona un pensiero e una preghiera. Tra questi: “Non sarai l’ultima a subire queste follie da uomini se così possono essere chiamati,per rabbie e paure inutili se la prendono con noi donne. Dovevi avvisarci e chiedere aiuto, forse chissà a quest’ora poteva andare tutto diversamente. Ti prometto giustizia…per te e i tuoi bambini specialmente..ci prenderemo cura di loro! Ovunque tu sia un abbraccio”.

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