Parabiago, pc rubato: un'app porta i carabinieri in casa del ladro

Il furto era avvenuto sul treno, blitz dei carabinieri in una casa trovata con un'applicazione

Parabiago, pc rubato: un'app porta i carabinieri in casa del ladro
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Pc rubato, era stato rubato da un parabiaghese.

Furto sul treno, poi il ritrovamento del pc rubato

Pc rubato sul treno, la chiamata ai carabinieri arriva dalla Polizia di Stato di Torino. Vittima una donna che racconta di non aver più tracce del suo computer da quando era su un treno di Trenord. “Oggi è stato acceso e, con un’applicazione che avevo installato, so dove si trova” ha raccontato lei stessa ai militari.
Così i carabineri danno inizio alle indagini.

Le ricerca della casa del ladro

Dapprima l’indirizzo fornito dalla vittima indicava una palazzina di tre piani, con almeno 6 appartamenti. Poi invece un’abitazione a un solo livello dove vivevano madre e figlia. La centrale ha così allertato la pattuglia dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile così da verificare che in casa ci fosse qualcuno, attivare l’app e far sì che il pc emetta dei suoni. Ma il computer era stato spento e non più riacceso dall’ultima volta che si era avuto il segnale.
Da qui gli uomini dell’Arma hanno riflettuto sul da farsi. Il rischio era che quel pc rimanesse spento.  La vittima rivoleva il maltolto, poi c’erano quei accessi nel pomeriggio, di cui l’ultimo due ore prima dallo stesso indirizzo. Perso per perso i militari hanno deciso di entrare in azione.

Il ritrovamento del computer

Oltre alla pattuglia del Norm anche quella della stazione di Parabiago. Non si aveva certezza di quanto la localizzazione potesse essere precisa e, soprattutto, di quante persone si sarebbero trovati di fronte. All’indirizzo indicato viveva una donna sola: aveva 80 anni. Non aveva internet. L’abitazione accanto era di un 65enne che viveva con la moglie: anche loro nessuna connessione web e, inoltre, l’uomo era appena tornato a casa dall’ospedale.
Ma gli occhi dei militari non è sfuggita quell’antenna per la connessione satellitare che svettava da una casa vicina. Così le pattuglie sono andate a dare un’occhiata. Ad aprire la porta una persona normale, dignitosa. Dice di non avere pc in casa. I carabinieri gli fanno domande, lui risponde di lavorare per una società che si occupa delle pulizie su treni di Trenord. Altre domande, mistero risolto: la connessione internet vi era grazie a quell’antenna, l’indicazione che il pc risultava connesso a quella connessione e altro ancora lo convincono a confessare. Il computer rubato era in una borsa nera, così come indicato dalla vittima, con mouse e caricabatteria. Non mancava nulla. Vi era anche un tablet che non si sa ancora a chi appartenga.

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