Flash mob e panchine rosse contro la violenza sulle donne - FOTO

Flash mob, gazebo degli studenti del Torno, ma anche inaugurazione delle panchine rosse: gli eventi a Castano per dire "No" alla violenza sulle donne.

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Flash mob e inaugurazione delle panchine rosse a Castano: gli eventi di Torno e Comune nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre.

Le iniziative dei ragazzi del TornoLab

Le 88 vittime di violenza contro le donne al giorno in Italia, un episodio ogni 15 minuti secondo i dati Istat, non hanno lasciato indifferente il gruppo del TornoLab, quei ragazzi dell’Istituto Torno che si incontrano tutte le settimane per pensare e discutere sui temi caldi della società. E per il sesto anno consecutivo il TornoLab è sceso in piazza per un flash mob in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, fissata dalle Nazioni Unite il 25 novembre. Dalle 10 il Torno ha montato un gazebo ed esposto uno striscione per fare da punto di riferimento all’energia dei ragazzi in piazza che hanno sollecitato i passanti alla riflessione e distribuito un gadget simbolico dell’idea, senza risparmiare i commercianti, coinvolti nell’esporre la locandina della manifestazione. Alle 11 la piazza è stata chiusa, il traffico fermato per la performance del flash mob, animata dal ritmo di tamburi e dai ragazzi schierati a mobilitare tutti i presenti.

L’inaugurazione delle panchine rosse davanti alle scuole

La manifestazione è culminata con l’inaugurazione delle panchine rosse in via Acerbi, davanti alle scuole, realizzate a cura dell’Amministrazione di Castano Primo, aderendo ad un’idea lanciata nel 2014 in diversi comuni italiani. Come su quelle milanesi, anche sulle panchine di Castano è posta una targa con il numero nazionale antiviolenza, 1522, per ricordare le donne uccise dalla violenza maschile. Le panchine rosse sono state pensate come simbolo di rifiuto della violenza nei confronti delle donne, segno permanente di memoria e speranza che, a partire dalle scuole, può diffondersi in ogni luogo delle nostre città. L’Amministrazione di Castano Primo sottolinea di aver apprezzato l’iniziativa come segno di speranza da portare come monito per il futuro: il posizionamento davanti alle scuole, dicono dal Comune, vuole essere simbolo di rispetto e uguaglianza di genere perché è lì che si forma la coscienza civile.

Coinvolti anche gli alunni di terza media

Il taglio del nastro delle panchine rosse è avvenuto alla presenza del sindaco di Castano Giuseppe Pignatiello, che, ringraziando i giovani del TornoLab, ha sottolineato come compito della scuola sia anche di prestare attenzione alla realtà. Nella festa dei ragazzi del Torno e del Comune sono stati coinvolti anche gli allievi del terzo anno delle scuole medie di Castano, subito dipinti in volto dai compagni più grandi con i colori della manifestazione. L’evento nasce dalla collaborazione tra il consultorio familiare, la cooperativa Albatros e l’Istituto Torno. L’idea è di formare gli studenti al rispetto di genere con l’educazione fra pari, ragazzi che parlano a ragazzi: il percorso è stato ricco di riflessioni, incontri, invenzione e creatività estesi a tutti gli attori istituzionali sensibili al problema, primo fra tutti il Comune, per realizzare il flash mob di oggi.

“La violenza ti riguarda, fai un passo avanti”

Quest’anno, dicono gli organizzatori, si è scelto di puntare l’attenzione sul tema “La violenza ti riguarda, fai un passo avanti!”, perché l’argine ai comportamenti violenti e sessisti si costruisce interrogando la propria responsabilità individuale. L’attività riassume uno dei valori fondanti dell’Istituto Torno, capofila delle scuole afferenti all’ATS Città di Milano sul tema del rispetto di genere: ogni anno il Torno lancia un tema ed uno slogan poi esposto da tutte le scuole della provincia. Filippo Restelli, rappresentante degli studenti, sottolinea come l’iniziativa sia importantissima nella società contemporanea, che si proclama avanzata e civile, ma non riesce a progredire nei rapporti fra uomini e donne, “trovo cruciale – dice Filippo – che siamo noi ragazzi a mobilitarci, una generazione sensibile al tema, perché noi disegneremo il mondo del futuro”.

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