Governo, Cartabia rinuncia all'incarico di Premier

Dopo le prime indiscrezioni che volevano Marta Cartabia come possibile candidata alla presidenza del Consiglio nel nuovo Governo, arriva la nota ufficiale.

Governo, Cartabia rinuncia all'incarico di Premier
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Governo, la sangiorgese Marta Cartabia ha deciso di sfilarsi dalla candidatura a Premier e portare avanti il suo ruolo di vicepresidente della Corte Costituzionale.

Governo, Cartabia una delle prime ipotesi

Marta Cartabia, originaria di San Giorgio su Legnano, ha rinunciato ufficialmente alla possibilità di diventare Presidente del Consiglio. Sul tavolo del Quirinale il nome della vicepresidente della Corte Costituzionale era uno dei papabili per ricoprire il ruolo di Premier, come è ampiamente scritto su Settegiorni Legnano-Altomilanese in edicola da venerdì 23 agosto 2019. L’indisponibilità di Cartabia è stata annunciata in queste ore, mentre si trova in vacanza nelle vicinanze del Gran Paradiso, in una breve ma definitiva nota ufficiale.

La rinuncia di Marta Cartabia

“L’incarico alla Corte costituzionale che mi è stato affidato otto anni fa e che si concluderà nel settembre del 2020, – si legge nella nota ufficiale – richiede grande impegno e responsabilità e intendo portarlo a compimento per il valore che la Costituzione gli attribuisce per la vita del Paese e soprattutto per quella di ogni singola persona”. Poche righe ma perentorie e che fanno chiarezza: Cartabia porterà a termine il suo incarico alla Corte Costituzionale.

Gli scenari possibili e gli altri papabili

Tra i corridoi della politica romana i nomi dell’ex presidente Anac Raffaele Cantone e dell’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini continuano a riecheggiare per una nomina a Presidente del Consiglio. Questo nel caso in cui si arrivi allo scioglimento delle Camere da parte di Sergio Mattarella e a nominare un esecutivo tecnico-elettorale in vista delle prossime elezioni. In queste ore, però, PD e M5S lavorano a ritmo serrato per trovare una quadro per un Governo di legislatura ed evitare il ritorno alle urne. Entro martedì 27 agosto dovranno terminare le trattative

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